Quali sono i vini italiani più conosciuti?
Italia, terra di grandi vini, amati e consumati in ogni angolo del pianeta. Le produzioni vinicole del Bel Paese esprimono un’elevata qualità e si estendono in tutto il territorio, dal sud al Trentino.
DOC, DOCG o DOP indicano le etichette migliori e più pregiate ma ci sono moltissimi vini di nicchia e non che una volta degustati non si possono non apprezzare. La recente riscoperta di vitigni autoctoni (qui puoi trovare la lista dei vini in base al vitigno) ormai prossimi all’abbandono, ha innalzato ulteriormente il livello produttivo dei vini italiani.
Dai rossi ai bianchi, dai rosati alle bollicine, il patrimonio vinicolo italiano è variegato e nulla ha da invidiare ai cugini francesi. Ci sono vini italiani più conosciuti e famosi di altri che non possiamo non nominare. In questo articolo scopriamo quali sono.
Vini italiani noti
Ogni regione italiana produce vini pregiati, ma ci sono vitigni che più di altri sono riconosciuti al mondo come produzioni di eccellenza. Suddividiamo i vini più famosi in rossi, bianchi e rosati accostandoli alle rispettive zone di produzione.
Vini rossi
Gran parte dei vini più consumati e venduti, anche fuori dai confini, sono i grandi rossi italiani. Cominciamo dai vini piemontesi ovvero dal Barolo e dal Barbaresco, prodotto dal vitigno Nebbiolo con le Langhe che sono il simbolo di un territorio a vocazione vitivinicola. Ci spostiamo poi in Toscana dove nascono grandi etichette.
Il Chianti, il Brunello di Montalcino e il Rosso di Montepulciano sono vini considerati alla stregua di molte produzioni francesi. E proprio in questa regione vengono prodotti ogni anno oltre 1,5 milioni di ettolitro di rossi DOC e DOCG. Grande rilievo anche per l’Amarone della Valpolicella, prodotto in Veneto.
Anche al sud ci sono produzioni vinicole eccellenti che hanno conquistato il gusto degli esperti come il Cannonau prodotto in Sardegna, il Negramaro o il Primitivo di Manduria pugliesi. Ma sono molte le regioni italiane che vantano primati nelle produzioni come il Trentino Alto Adige, la Lombardia settentrionale, la Campania e la Sicilia.
Vini bianchi
Ad avere maggiore rilievo, soprattutto all’estero, tra i vini bianchi ci sono le bollicine degli spumanti e del Prosecco, prodotti in Franciacorta, Valdobbiadene e in altre zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Molto conosciuti all’estero anche il Verdicchio, vino bianco marchigiano, il Gavi, vino piemontese e il bianco delle Cinque Terre.
Quest’ultimo è prodotto in quantità limitate ed è spesso difficile da reperire. Nota di merito anche per i bianchi trentini, con il Traminer che si impone per il suo aroma fruttato e deciso. Spostandoci al sud primeggiano il Greco di Tufo, prodotto nella provincia di Avellino e la Falanghina, altro vino campano.
Vini rosati
Tra rossi e bianchi trovano grandi apprezzamenti anche i vini rosati, sempre più amati sia in Italia che sul panorama enologico internazionale. A questo proposito citiamo per primi i vini prodotti nel Meridione come la Malvasia di Casorzo, presente sia in versione ferma che frizzante e il Cilento rosato, ritenuto uno tra i migliori vini del nostro Paese.
Bistrattato in passato perché ritenuto né bianco né rosso, oggi il rosato si prende la giusta rivincita. Rimanendo al sud spiccano il Salice Salentino Rosato, l’Etna rosato e il Cirò Rosato mentre al centro troviamo il Syrah rosato di Cortona e il Cerasuolo d’Abruzzo.
Anche al nord c’è una zona in cui si produce rosato di qualità: è quella del lago di Garda, dove nasce il Chiaretto, che assume nomi diversi a seconda del territorio di produzione.
Vini italiani pregiati più conosciuti al mondo
Ci sono vini italiani che tutti apprezzano a livello globale ed etichette che hanno ottenuto negli anni riconoscimenti e premi, con un aumento del fatturato tornato in crescita nel 2021 dopo il calo del 2020. Sono nomi di grande prestigio della viticoltura nostrana, che più di altri sono apprezzati all’estero. Stiamo parlando dei vini piemontesi Gaja, prodotti nelle Langhe, del Barolo DOCG Conterno Monfortino, del Brunello DOCG Case Basse, del Recioto della Valpolicella di Romano Del Forno.
Grande risalto anche per i vini della Tenuta dell’Ornellaia, il passito Annibale del Cere, l’Amarone della Valpolicella DOCG. Ma la critica enologica ha spesso elogiato anche il Tignanello IGT, il Sassicaia, il Solaia, il Bolgheri Superiore DOC e il Super Tuscan Flaccianello della Pieve IGT.
Molte di queste etichette sono vendute a cifre da capogiro, basta pensare che una bottiglia può costare fino a 600 dollari. Sono produzioni che vengono inserite tra le migliori al mondo nelle classifiche internazionali, per cui risultano di elevatissimo pregio.
Accanto a questi vini ce ne sono altri di tutto rispetto, che negli ultimi anni i sommelier e gli esperti del settore stanno proponendo come grandi produzioni. Parliamo del Refosco Miani Calvari del Friuli, una produzione di nicchia molto rara e altrettanto squisita.
Oppure citiamo il Vin Santo di Montepulciano di Avignonesi e il Barolo DOCG Monprivato Ca d’Morissio. Sono outsider di qualità, come il Brut Magnum Bellavista e la Passerina Jajà, rispettivamente un Franciacorta bresciano e un bianco fermo marchigiano.