Come si vive in Antartide?
L’Antartide è uno dei luoghi più inospitali sulla faccia della Terra. Le temperature possono raggiungere livelli proibitivi, addirittura secondo un’analisi pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters (vedi pdf), sono stati registrati -98 gradi, quindi e per gli esseri umani la sopravvivenza in questi luoghi è fortemente messa a rischio.
Anche gli animali sono piuttosto pochi in questa zona del mondo, e solamente alcune specie hanno saputo sviluppare delle contromisure per affrontare al meglio questo clima. Un esempio sono i pinguini, ma anche alcuni mammiferi, come le foche, hanno imparato a sopravvivere a queste latitudini.
Proprio queste condizioni così proibitive spingono molte persone a chiedersi come si vive in Antartide. Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.
Chi vive in Antartide?
L’Antartide è un vero e proprio continente. A differenza del Polo Nord, in questa zona c’è del terreno sotto la calotta di ghiaccio che ricopre ogni cosa. La presenza umana in questi territori risale al XIX secolo (prima di allora si credeva che un nuovo continente fosse poco più di una leggenda) ma nessuno li abita in maniera stabile. In più bisogna considerare che l’Antartide non appartiene a nessun Paese (però ci sono rivendicazioni territoriali), e la presenza di laboratori e altre attività è regolata dal Trattato Antartico, che è stato firmato alcuni decenni fa da diversi Paesi. Nel tempo i firmatari si sono ampliati, e oggi il trattato ha lo scopo di tutelare l’Antartide.
La popolazione in Antartide è costituita quasi del tutto da personale specializzato, impegnato in missioni nazionali e internazionali. Abitano in laboratori preparati per resistere il più possibile al freddo. In più bisogna considerare che il clima così estremo è reso ancora peggiore dalla lunga notte in cui è avvolto l’Antartide tra il mese di maggio e quello di agosto. Le stagioni nell’emisfero australe sono invertite, e la rotazione terrestre favorisce il curioso fenomeno della notte ininterrotta.
Cosa si mangia in Antartide?
In Antartide non si può andare a caccia, e non è possibile realizzare delle coltivazioni. Per questo gli unici cibi disponibili sono quelli che vengono trasportati all’interno della spedizione. La dieta che gli scienziati devono seguire è stabilita in anticipo, ed è basata sulla volontà di realizzare una vera e propria alimentazione equilibrata.
Per questo non possono mancare i macronutrienti, come carboidrati, proteine e grassi. In più si fa particolare attenzione alla presenza di sali minerali e vitamine, utili per il corretto funzionamento del nostro organismo. Non mancano soluzioni cariche di energia ma con un volume ridotto, come le classiche barrette energetiche o i prodotti liofilizzati. Queste soluzioni permettono di occupare meno spazio all’interno della spedizione.
Serve un corso per vivere in Antartide?
Molti si chiedono se sia necessario un corso per vivere in Antartide. Molto dipende dal tipo di esperienza che si sta affrontando. Gli scienziati di solito seguono un preciso addestramento, che permette loro di acquisire importanti metodologie per la sopravvivenza. Inoltre è utile per sapere come comportarsi in caso di emergenza. Ricordiamo che i laboratori presenti in Antartide sono lontani chilometri e chilometri da altre forme di civiltà, che spesso sono nient’altro che altri laboratori. Per questo è fondamentale imparare come gestire ogni tipo di situazione che può presentarsi.
Diverso è il caso dei turisti, che spesso visitano l’Antartide a bordo di crociere come queste, attrezzate di tutto punto. In questo caso si affrontano i classici addestramenti di base tipici della navigazione, ma senza dover affrontare prove troppo dure.
Serve dell’attrezzatura tecnica?
La risposta è sì. Per poter vivere in Antartide è fondamentale partire con l’attrezzatura migliore possibile. Servono indumenti adatti a sopportare diverse decine di gradi sotto zero, e non bastano i semplici abiti da montagna.
Di solito si consiglia di indossare un abbigliamento costruito su più strati. Il primo strato è quello direttamente a contatto con la pelle, che ha il compito di trattenere il calore. Il secondo strato è quello intermedio, che aiuta ad appesantire la copertura. Il terzo strato è quello più esterno, e ha il compito fondamentale di proteggere dal freddo e dal vento.
Un altro dettaglio da tenere in forte considerazione è la necessità di coprire ogni parte del corpo. Sono necessari un buon cappello, dei guanti robusti e anche una sciarpa, così da proteggere il più possibile il collo. Anche un’ulteriore copertura per il viso non va sottovalutata.