Chi può essere considerato un whistleblower?
Il termine whistleblower è diventato sempre più comune nelle discussioni sul lavoro e sulla legalità. In un mondo in cui le organizzazioni e le aziende operano sotto la lente d’ingrandimento, la figura del whistleblower emerge come un elemento chiave nella lotta contro le irregolarità. Questi individui, spesso coraggiosi e determinati, scelgono di denunciare comportamenti illeciti o non etici all’interno delle organizzazioni, mettendo a rischio la propria carriera e, a volte, la propria vita personale. Ma chi può davvero essere considerato un whistleblower?
Definizione e tipi di whistleblowing
Il whistleblowing si riferisce alla rivelazione spontanea di un illecito o di un’irregolarità all’interno di un’organizzazione. I segnalanti, spesso dipendenti, ma anche fornitori o clienti, sono testimoni di comportamenti scorretti che scelgono di denunciare.
Whistleblowing interno
Quando un dipendente utilizza i canali di segnalazione interni all’azienda, si parla di whistleblowing interno. Questi canali sono progettati per permettere a chi è a conoscenza di illeciti di comunicarli in modo sicuro e confidenziale all’interno dell’organizzazione. Le singole policy e procedure aziendali possono ampliare il campo delle segnalazioni, includendo comportamenti non etici o non conformi al Codice di condotta.
Whistleblowing esterno
Se la segnalazione viene fatta pubblicamente, ad esempio alle autorità giudiziarie o alla stampa, parliamo di whistleblowing esterno. Questa modalità viene spesso scelta quando i segnalanti non hanno fiducia nei sistemi interni dell’organizzazione.
Casi tipici di segnalazione
I whistleblower segnalano una varietà di illeciti che possono avere conseguenze significative per le aziende e la società. Molte segnalazioni riguardano casi di corruzione, frode e altre attività finanziarie illegali. Questi comportamenti possono danneggiare gravemente l’integrità delle organizzazioni. Anche la discriminazione e le molestie sul luogo di lavoro sono spesso oggetto di segnalazione. Questi comportamenti creano un ambiente di lavoro ostile e possono portare a gravi conseguenze legali.
Esempi famosi di whistleblower
Numerosi individui sono diventati famosi per aver denunciato illeciti su scala globale, mettendo in luce importanti scandali. Edward Snowden ha rivelato le pratiche di sorveglianza della NSA, portando alla luce informazioni segrete sulla sorveglianza globale. I Panama Papers hanno svelato un enorme sistema di evasione fiscale, coinvolgendo numerosi politici e figure pubbliche di tutto il mondo.
Tutele legali per i whistleblower
I segnalanti spesso rischiano ritorsioni, perciò sono necessarie tutele legali adeguate per proteggere questi individui coraggiosi. La Direttiva UE sul Whistleblowing (2019/1937) impone agli Stati membri di implementare tutele per i segnalanti, proteggendoli da licenziamenti, demansionamenti e altre forme di discriminazione. In Italia, il Decreto Whistleblowing (d.lgs 24/2023) aggiorna la disciplina del whistleblowing, imponendo obblighi specifici per le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti.
Benefici del whistleblowing per le aziende
Implementare un sistema efficace di whistleblowing può portare numerosi vantaggi alle aziende. Un sistema di segnalazione interno permette di individuare e risolvere le irregolarità rapidamente, prevenendo danni finanziari significativi. Le organizzazioni possono risparmiare fino al 7% del loro fatturato annuale riducendo le violazioni. Limitare la fuoriuscita di notizie negative e promuovere una cultura aziendale trasparente migliora la reputazione aziendale agli occhi di dipendenti, clienti e partner.
Falsi miti sul whistleblowing
Esistono molti preconcetti riguardo al whistleblowing, spesso infondati. In realtà, un’efficace gestione delle segnalazioni può migliorare la reputazione dell’azienda, dimostrando impegno verso l’etica e la trasparenza. Le ricerche dimostrano che la maggior parte delle segnalazioni sono fondate e mirano a correggere illeciti reali, non a vendicarsi.
Etica del whistleblowing
Il whistleblowing pone questioni etiche complesse, poiché mette in gioco valori come l’onestà e la lealtà. Segnalare un illecito può entrare in conflitto con la lealtà verso l’organizzazione, ma molti segnalanti agiscono per fare la cosa giusta, mettendo l’onestà al primo posto. Le motivazioni dei whistleblower possono variare, ma spesso includono il desiderio di proteggere l’interesse pubblico o di correggere un torto subito.
Impatto della GDPR sulle segnalazioni
La GDPR ha implicazioni significative per la riservatezza delle segnalazioni e la protezione dei dati personali. Le aziende devono informare gli interessati sulle modalità di trattamento dei loro dati personali, garantendo la riservatezza delle segnalazioni. Per garantire l’anonimato dei segnalanti, molte aziende utilizzano sistemi di denuncia che permettono di effettuare segnalazioni anonime, proteggendo l’identità del whistleblower.
Nuova disciplina per le PMI
Il Decreto Legislativo N.24 del 10 marzo 2023 estende le tutele del whistleblowing anche alle PMI. Le aziende private con 50-249 dipendenti devono attivare canali interni per la trasmissione e gestione delle segnalazioni, assicurando riservatezza e protezione ai segnalanti. Dal 17 dicembre 2023, le PMI devono avere in funzione un canale digitale interno per raccogliere le denunce, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle informazioni.
Procedura di segnalazione nelle PMI
Il Decreto Legislativo N.24 del 10 marzo 2023 ha esteso le tutele del whistleblowing anche alle piccole e medie imprese (PMI), che ora devono conformarsi a nuove normative per la gestione delle segnalazioni di illeciti. Questa normativa, che recepisce la Direttiva Europea UE M.1937/2019, richiede che le aziende private con 50-249 dipendenti attivino canali interni per la trasmissione e gestione delle segnalazioni, garantendo riservatezza e protezione ai segnalanti. La nuova disciplina del whistleblowing introduce requisiti specifici per le PMI, assicurando che queste possano gestire le segnalazioni in modo efficace e conforme alla legge.
Una soluzione pratica per conformarsi a queste nuove regole è l’adozione di piattaforme cloud sicure e criptate come WBX, un sistema di comunicazione digitale progettato per garantire la protezione di chi segnala e denuncia un illecito aziendale, rispettando pienamente i requisiti del Decreto Legislativo. Con una squadra di esperti con oltre vent’anni di esperienza nel settore IT e della consulenza aziendale, WBX offre sicurezza e assistenza continua lungo tutto il processo.
L’ANAC interviene se la segnalazione interna non produce risultati o se il segnalante ritiene che l’uso dei canali interni sia rischioso. L’ANAC valuta caso per caso l’effettiva necessità di protezione. L’ANAC raccoglie e analizza le segnalazioni, fornendo dati preziosi sull’efficacia delle tutele per i whistleblower. Nel 2023, l’ANAC ha ricevuto oltre 600 segnalazioni, con un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Questi dati mostrano un crescente utilizzo dei canali di segnalazione sia nel settore pubblico che privato.
Giuseppe Busìa, presidente dell’ANAC, sottolinea l’importanza del ruolo dei whistleblower nel denunciare illeciti e migliorare l’efficienza delle organizzazioni. Le “vedette civiche” sono fondamentali per combattere la corruzione e promuovere la trasparenza.
Protezione dei segnalanti
I whistleblower devono essere protetti da ritorsioni per garantire che possano segnalare illeciti senza timore di conseguenze negative. Le tutele includono il divieto di licenziamento, demansionamento e altre forme di discriminazione. Queste misure sono essenziali per incoraggiare le segnalazioni e garantire la giustizia. L’ANAC verifica attentamente le segnalazioni per assicurarsi che siano fondate e per evitare abusi del sistema. La protezione è offerta solo a chi realmente la merita.
Utilità del whistleblowing antitrust
Il whistleblowing può essere uno strumento potente per combattere le violazioni delle norme antitrust e promuovere la concorrenza leale. Le informazioni fornite dai segnalanti possono aiutare l’Autorità a individuare e sanzionare cartelli e altre pratiche anticompetitive, beneficiando l’intero mercato. L’Autorità ha messo a disposizione uno strumento di whistleblowing antitrust che protegge l’identità dei segnalanti e facilita la raccolta di informazioni utili per le indagini.
Protezione dell’identità nel whistleblowing antitrust
Garantire l’anonimato dei segnalanti è fondamentale per incoraggiare le denunce di illeciti antitrust. Le segnalazioni vengono ricevute in forma criptata da una società intermediaria, che garantisce l’anonimato del segnalante. Questo processo protegge l’identità dei whistleblower e assicura la riservatezza delle informazioni. Il sistema permette una comunicazione anonima e sicura tra il segnalante e l’Autorità, migliorando l’efficacia delle indagini e aumentando la probabilità di successo.
Programma di clemenza per le imprese
Il programma di clemenza offre alle imprese coinvolte in cartelli la possibilità di collaborare con l’Autorità per ridurre le sanzioni. Le imprese possono richiedere di aderire al programma di leniency, evitando o riducendo significativamente le sanzioni in cambio della collaborazione nelle indagini. Questo programma incentiva le imprese a denunciare le proprie attività illecite, contribuendo a creare un mercato più competitivo e trasparente.