Qual è la differenza fra pensione di vecchiaia e anticipata?
Nei vari programmi televisivi e sui giornali, l’argomento pensioni viene trattato in maniera generica ma se qualcuno è interessato a conoscere questo tema nel dettaglio, dobbiamo parlare di pensione di vecchiaia e di pensione anticipata anticipata.
Si tratta di due misure che si differenziano sostanzialmente fra loro e che vanno analizzate nello specifico per decidere quale sia la soluzione migliore da scegliere. Non esiste infatti la soluzione migliore in assoluto, perché la scelta migliore è soggettiva e dipende dalla situazione personale.
In questo articolo conosciamo quali sono le differenze tra pensione di vecchiaia e pensione anticipata, sottolineando subito che la prima assicura un assegno pensionistico più alto, mentre la pensione anticipata permette di accedere prima alla pensione.
Cos’è la pensione di vecchiaia
La pensione di vecchiaia si basa sull’età anagrafica e su una contribuzione minima pari a 20 anni. Attualmente in Italia si può ricevere l’assegno pensionistico con questo sistema a 67 anni, limite di età bloccato almeno fino al 2024, prima di un nuovo adeguamento sull’aspettativa di vita stimata dall’Istat.
A meno che non ci sia un nuovo blocco quindi, l’età pensionabile tornerà a salire nel 2025, con uno scatto di due mesi, poi dal 2027 fino al 2033, ci saranno 4 scatti trimestrali ogni due anni, per recuperare in parte le previsioni di crescita che erano state ipotizzate prima del covid, che nel 2020 aveva abbassato a 65 anni la speranza di vita.
La pensione di vecchiaia può essere percepita da tutti i lavoratori, donne e uomini, autonomi o dipendenti. Chi si appresta ad andare in pensione può fare a questa pagina la simulazione del calcolo della pensione, in modo da capire in anticipo quale sarà la sua retribuzione mensile. Solitamente la pensione di vecchiaia viene assegnata il primo giorno utile del mese seguente a quello in cui si è raggiunta l’età pensionabile.
Cos’è la pensione anticipata
La pensione anticipata interessa alcune categorie di contribuenti che possono andare in pensione prima dei 67 anni ma soltanto se hanno raggiunto determinati requisiti. E’ il sistema pensionistico promosso dalla riforma Monti-Fornero (leggi questo articolo per approfondire) come alternativa alla pensione di anzianità abolita per la maggiorparte dei lavoratori.
Vediamo cosa serve per andare in pensione in anticipo oggi, in cui l’età pensionabile di riferimento è di 67 anni. Gli uomini, siano lavoratori autonomi o dipendenti, devono avere maturato un’anzianità contributiva pari a 42 anni e 10 mesi. Le donne, con lavori dipendenti o autonomi, devono raggiungere un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi. Sarà l’INPS all’atto della domanda a decidere se il soggetto richiedente ha diritto alle agevolazioni previste dalla legge.
La pensione anticipata può interessare anche altre categorie di lavoratori, per esempio i lavoratori precoci, chi assiste un parente di primo grado o il coniuge con disabilità o handicap, chi è in disoccupazione per licenziamento con tre mesi di indennità per disoccupazione, chi ha una capacità lavorativa ridotta del 74% o superiore purché certificata, chi ha svolto lavori usuranti (vedi qui il nuovo elenco), in 6 anni degli ultimi 7 anni lavorativi o in 7 degli ultimi 10 anni di lavoro.
Qual è la più conveniente?
Per stabilire se dal punto di vista economico sia meglio la pensione di vecchiaia o quella anticipata bisogna capire quali siano i bisogni specifici del richiedente. La pensione di vecchiaia arriva a 67 anni, ma assicura un assegno più cospicuo. Chi lavora da molti anni e sente l’esigenza di congedarsi dal mondo del lavoro e per legge può farlo, troverà la pensione anticipata un’ottima soluzione.
Però andando in pensione in anticipo bisogna considerare che l’assegno pensionistico sarà più basso, anche nel caso che si continui a lavorare fino al compimento dei 67 anni, continuando ad aumentare quindi il montante contributivo. La cosa può sembrare strana ma avviene così perché il coefficiente che trasforma il montante contributivo in assegno della pensione è più alto se si va in pensione più tardi.
Per questo scegliendo la pensione anticipata pur continuando a lavorare, è vero che l’assegno sarà più alto rispetto a chi va in pensione in anticipo e non lavora fino all’età pensionabile, ma comunque sarà più basso rispetto a chi aspetta la pensione di vecchiaia. E’ chiaro quindi che ogni lavoratore valuterà la propria situazione e sceglierà in base a ciò che più gli conviene.